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  Riaprite la vecchia ferrovia Fano-Urbino - notizia del 23/04/2008
 


Politici e studenti in campo, prosegue la raccolta di firme

Era il primo febbraio dell’87. Sono passati oltre vent’anni dal giorno il cui il rumore del treno ha smesso di riecheggiare nella vallata incastonata tra le colline ducali. Passano i giorni, i mesi, gli anni: con l’avanzare del tempo è cresciuta a dismisura anche la voglia di fare della ferrovia il nuovo punto di riferimento per il collegamento tra Urbino e la costa. Del resto il difficoltoso raggiungimento della città ducale è al primo posto fra i disagi di grandi e piccini in città. Che si parli di studenti o semplici cittadini.

Dopo anni di silenzio anche la politica ha messo in agenda il problema: i partiti di governo locale (Pd) e nazionale (Pdl), sono convenuti in separate sedi alle stesse conclusioni: è ora di ripristinare i cosiddetti ‘rami secchi’ della strada ferrata che collegano Urbino, Fermignano e Fano. Lo implorano gli studenti tramite una raccolta firme, lo auspica uno studio del ricercatore dell’ateneo ducale Stefano Sartini e lo chiede a gran voce da tempo l’associazione ‘Ferrovia Valle Metauro’.

Quest’ultima ha organizzato diversi incontri di discussione del problema. Nel ventennale dalla sospensione del traffico sulla linea Fano-Urbino, nello scorso mese di Febbraio, si era tenuto un convegno sulle ipotesi e le prospettive “per la riapertura della ferrovia Metaurense”. Il meeting, a cui sono seguiti altri appuntamenti, aveva riscosso un notevole successo di pubblico: l’Ingegner Moroder, Direttore della S.T.A. di Bolzano, aveva illustrato in quell’occasione il successo straordinario della Ferrovia della ‘ValVenosta’ che proprio in quei giorni aveva superato il traguardo dei due milioni di utenti trasportati in due anni di attività.

Le firme raccolte in questi giorni da alcuni studenti fanno invece riferimento allo studio recentemente presentato dal ricercatore dell’Istituto di Scienze Fisiologiche della ‘Carlo Bo’ Stefano Sartini, per la realizzazione di una doppia rete di trasporto leggero su rotaia, che colleghi Urbino, Pesaro e Fano. L’obiettivo del progetto consiste nel creare collegamenti mediante una metropolitana leggera di superficie integrandola con una seconda metropolitana (Rimini – Ancona) dedicata ai collegamenti verso le zone limitrofe costiere ad alta densità abitativa.

“E’ innegabile – aveva precisato nel suo intervento Sartini - che il problema più grande di Urbino è l’isolamento territoriale e che da esso discendono, a cascata, diverse altre problematiche. Raggiungere Urbino è difficile e limita fortemente lo sviluppo della nostra città. Gli studenti preferiscono sedi universitarie più comode, i turisti possono raggiungere la città solo con la propria auto e lo stesso accade a chi lavora presso gli uffici comunali, sanitari o universitari, o a chi vuole raggiungere il presidio ospedaliero”.

Fonte: corriereadriatico