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In Consiglio spiega: “Mi tengo la Cultura, in cinque anni tutto può accadere”
Urbino Si inizia con la fanfara dell’inno nazionale. Un momento di solennità. Tutti in piedi. Ad Elisabetta Foschi, che “ha un grande rispetto verso le istituzioni” tanta manna non sembra nemmeno reale. Si complimenta con chi “per la prima volta dal dopoguerra, ha avuto questa elegante idea”. Di seguito, dalla dissolvenza dell’ultima nota di “Fratelli d’Italia”, il primo consiglio comunale del Corbucci bis, che diventa come un match di pugilato. Alle corde, una volta l’uno ed una volta l’altro degli schieramenti. Parte il consigliere d’opposizione, Massimo Guidi ricordando a Corbucci “il -14% rispetto le precedenti consultazioni amministrative”: la minoranza è agguerritissima. Da questo punto di vista non ci sono dubbi. La Ciampi, Elisabetta Foschi, Bonelli, Guidi, Gambini stesso, nonostante i suoi pentimenti postumi per aver votato le delibere delle grandi opere “che impoveriranno i cittadini di Urbino per decenni”, hanno artigli e argomenti per “quel diritto e dovere di controllare” tanto caro al neoeletto presidente del consiglio comunale, Lino Mechelli.
Ma la vera novità riguarda le deleghe: “Mi sono tenuto la cultura - ha detto il sindaco - ma in cinque anni potremo andare incontro alle istanze politiche perché tutto può accadere”. In molti hanno letto lo spiraglio lasciato aperto all’Udc.
La reprimenda di Massimo Guidi è stata un bijou di ricerca e di riproposizione a posteriori di quelle che erano le splendide parole del primo cittadino 5 anni fa nella stessa seduta dell’allora legislatura Corbucci - one. E’ stata smontata tassello per tassello quello che rappresentava l’allora “serenata” ad assessorati completamente azzerati (“cultura e turismo separati quando se ne decantava il binomio inscindibile”) o ad assessori che non sono al loro posto (“chissà perché”?, si chiede il guastatore Massimo Guidi). “Dov’è Alceo Serafini (oggi consigliere)?, dov’è Lella Mazzoli? dov’è lo stesso Mechelli”, si chiede l’ex spalla destra di Massimo Galuzzi. Tutta gente che il sindaco aveva portato in palma di mano”. Mechelli, eletto 14 – 7, si autoproclama presidente del Consiglio visto che aveva già preso il suo posto come candidato con più preferenze ma anche consapevole, nonostante la proposta dell’opposizione che indicava Alfredo Bonelli, di non temere sgambetti: “Rassicuro che farò di tutto e di più per adempiere al mandato assegnato, sarò garante della maggioranza che ha il diritto e dovere di governare e dell’opposizione. Dal 1999 al 2004 sono stato vicepresidente in Comunità Montana, dal 2004 al 2009 vicesindaco di Urbino, dal 2009 al 2014 sarò presidente del consiglio comunale, poi farò del volontariato”.
EUGENIO GULINI,
Fonte: http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=94E8A0BB46B6018A4CE188EB114AAD34
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