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I DATI DALLA CGIL PROVINCIALE
Cassa integrazione a più 1500% Un luglio nero per i lavoratori
Il settore più colpito è il metalmeccanico, con circa il 55% di ore autorizzate sul totale, seguito dal legno-mobile e dal vetro-gomma-plastica. Il segretario generale della Cgil Ghiselli: "C′è il rischio di gravi lacerazioni sociali"
Pesaro, 10 agosto 2009 - Le ore di cassa integrazione autorizzate a luglio 2009, nella nostra provincia, sono state 491.159 con un incremento del 1534,94 % rispetto allo stesso mese del 2008 (31.998. ore). Di queste, 423.124 sono ore di cassa integrazione ordinaria mentre 68.035 è l′ammontare di quella straordinaria.
I dati Inps, elaborati dall’Ufficio Studi della Cgil di Pesaro e Urbino mostrano che nei primi sette mesi dell′anno (gennaio-luglio), le ore di cassa integrazione autorizzate sono state 2.698.966 mentre nello stesso periodo dello scorso anno furono 386.716, facendo quindi registrare una crescita del 697,92%. Per quanto riguarda i settori, è quello metalmeccanico di gran lunga il più colpito, con 224.097 ore autorizzate (55,32% del totale), seguito dal legno-mobile con 96.488 ore e dal vetro-gomma-plastica con 38.013 ore.
“Malgrado i mesi di giugno e luglio siano normalmente di intensa attività, quest’anno i dati sulla cassa integrazione dimostrano che così non è - dice Cristina Ortolani responsabile dell’Ufficio Studi - e ciò non fa ben sperare per la ripresa dopo il periodo feriale, già i segnali di un ulteriore peggioramento della situazione occupazionale sono concreti e preoccupanti.”
“Ogni settimana decine di lavoratori esauriscono le tutele degli ammortizzatori sociali - commenta Roberto Ghiselli, segretario generale della Cgil pesarese - e sono quasi 15.000 i lavoratori della provincia che nel corso dell’anno sono stati interessati dalla mobilità o dalla cassa integrazione. Sarebbe bene che il governo si rendesse conto di questa pesantissima situazione ed intervenisse con misure concrete che vadano oltre propaganda".
"Invitiamo le imprese del nostro territorio al senso di responsabilità e alla disponibilità al confronto con il sindacato per individuare tutte le possibilità per impedire che da questa crisi si esca con gravi e profonde lacerazioni sociali. Da parte nostra – conclude Ghiselli - non accetteremo certe scelte volte a “liberarsi” di manodopera indesiderata con il pretesto della crisi”.
Fonte:ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com
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