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Pieve di Cagna, la frazione di Urbino ha avuto un recordi di circa quaranta casi in contemporanea nei pressi delle festività
Parla uno dei medici di base: "Continuo a visitare gli anziani. Non sono colpevolista, ma. non tutti seguono le regole"
"È stato un periodo duro, ma ora la situazione è molto migliorata". Come spiega il dottor Roberto Rossi, uno dei due medici di base a cui fa riferimento Pieve di Cagna, il peggio è alle spalle, per il paese, che tra gli ultimi giorni del 2020 e i primi del 2021 ha registrato circa 40 casi di Covid-19 e un centinaio di persone in quarantena, in totale. Il fenomeno era partito dopo il 20 dicembre, per poi concentrarsi nella parte iniziale di gennaio, prima di perdere forza: "In quel momento arrivavano tante chiamate e segnalazioni e questo ha comportato un peso anche a livello psicologico. Adesso però il quadro è cambiato, va molto meglio: la situazione in paese si sta normalizzando. Sta tornando sotto controllo e ci sono tante persone di meno in quarantena. Non è più come a inizio anno".
Dopo un lunghissimo periodo, a causa della pandemia, il dottor Rossi ha lasciato il proprio ambulatorio a Pieve di Cagna, modificando il suo modo di lavorare: "Sono stato costretto, perché era troppo piccolo e non c’erano le condizioni di sicurezza per proseguire così, in un periodo del genere. Tuttavia, non è vero che ho smesso di lavorare per il paese: sono 43 anni che lo faccio e anche ora continuo, inviando ricette e prescrizioni online o tramite il farmacista locale e venendo ogni settimana a visitare gli anziani, che non si sono mai lamentati con me".
Per quanto riguarda i contagi, secondo il dottor Rossi un calo d’attenzione generalizzato ha influito sull’aumento dei casi avvenuto in tutta Italia: "Non parlo di Pieve di Cagna nello specifico, ma di una cosa successa ovunque. Da un lato c’è una parte di popolazione che si affida a meccanismi di coscienza di ogni tipo e segue tutte le regole, dall’altro c’è chi non lo fa. Ritengo che sia mancata attenzione. Io, che non sono colpevolista perché credo che sia necessario impostare i rapporti sulla cultura del rispetto reciproco, mi chiedo però come ci siano potute essere in giro delle cene con così tanta gente, tutta assieme, senza che nessuno dicesse nulla. Ho visto foto, provenienti da varie località, con molte persone vicine tra loro, anche una cinquantina. Almeno che si abbia la decenza di non farsi immortalare e di non divulgarle, per rispetto nei confronti degli altri. Addirittura, mi sono sentito dire da alcuni genitori cose come “Dottore, anche lei ha figli, come si fa a tenere a casa un ragazzo di 18 anni a Capodanno?“. Ma basta guardare le immagini di Roma e Milano in questi giorni, per capire la situazione generale, e io stesso ho visto tanti gruppi di persone, fuori dai bar, a fumare assieme. Da che io sappia, non lo si può fare con la mascherina addosso, quindi, mentre si fumano addosso, sono tutti senza ed è un grosso rischio".
Nicola Petricca
Fonte: https://www.google.it/amp/s/www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/pieve-di-cagna-i-contagi-diminuiscono-1.5975623/amp
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